Visita del Vescovo Mons. Marciante (7.03.2010)

 Il Vescovo S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, visiterà la parrocchia di Sant’Ignazio domenica 7 marzo e, dopo la Celebrazione delle 10, riceverà i parrocchiani in Sala Polivalente.

Possiamo trarre una riflessione sull’unità con il vescovo tratta dalla lettera di Sant’Ignazio di Antiochia agli Efesini.  Ignazio, parlando ai cristiani di Efeso sul loro vescovo Onesimo, scrive: “Conviene procedere d’accordo con la mente del vescovo, come già fate. Il vostro presbiterato ben reputato degno di Dio è molto unito al vescovo come le corde alla cetra. Per questo dalla vostra unità e dal vostro amore concorde si canti a Gesù Cristo. E ciascuno diventi un coro, affinché nell’armonia del vostro accordo prendendo nell’unità il tono di Dio, cantiate ad una sola voce per Gesù Cristo al Padre, perché vi ascolti e vi riconosca, per le buone opere, che siete le membra di Gesù Cristo. È necessario per voi trovarvi nella inseparabile unità per essere sempre partecipi di Dio. Se in poco tempo ho avuto tanta familiarità con il vostro vescovo [Onesimo], che non è umana, ma spirituale, di più vi stimo beati essendo uniti a lui come la Chiesa lo è a Gesù Cristo e Gesù Cristo al Padre perché tutte le cose siano concordi nell’unità. Nessuno s’inganni: chi non è presso l’altare, è privato del pane di Dio. Se la preghiera di uno o di due ha tanta forza, quanto più quella del vescovo e di tutta la Chiesa! Chi non partecipa alla riunione è un orgoglioso e si è giudicato. Sta scritto:«Dio resiste agli orgogliosi». Stiamo attenti a non opporci al vescovo per essere sottomessi a Dio. Quanto più uno vede che il vescovo tace, tanto più lo rispetta. Chiunque il padrone di casa abbia mandato per l’amministrazione della casa bisogna che lo riceviamo come colui che l’ha mandato. Occorre dunque onorare il vescovo come il Signore stesso. “

Banco alimentare 27.02.2010

La parrocchia di Sant’Ignazio aderisce alla raccolta del Banco Alimentare di Roma prevista per sabato prossim0 27.02.2010. Alcuni membri del Gruppo Caritas e la Comunità Giovani della parrocchia saranno presenti per l’intera giornata presso i supermercati SMA e CONAD in via Appia Nuova (a IV Miglio). 

Si tratta di un modo concreto di testimoniare carità e solidarietà con i più bisognosi: non mancare! Corri anche tu alla SMA o al CONAD (o a tutte due!).

Per ulteriori informazioni e anche un filmato vedi qui.

Alcune recenti pagine su Sant’Ignazio di Antiochia

                                        Leggiamo in Paolo Schiavo, Lettera a Diogneto (Roma, Il Filo, 2009) alcuni passi interessanti su Sant’Ignazio di Antiochia (pp. 87-91), a cui la chiesa dello Statuario è dedicata.

Una figura tra i martiri cristiani è rimasta emblematica in proposito ed è quella di Ignazio di Antiochia, il quale va incontro al martirio in un empito di gioia incontenibile.
Terzo vescovo di Antiochia, la città-metropoli medioorientale dove l’apostolo Pietro aveva avuto la sua prima sede e in cui era nato il nome cristiano usato per indicare i seguaci di Cristo, Ignazio fa del suo viaggio a Roma, dov’è condotto in catene, un itinerario crescente di gioia, come ci rivelano le lettere indirizzate alle comunità cristiane che incontra nel suo tragitto. Le numerose lettere infatti che egli scrive utilizzando uno strumento di comunicazione divenuto classico dopo l’uso che ne avevano fatto Paolo e gli altri apostoli, sono di una straordinaria importanza per le comunità cristiane, data la loro antichità – Ignazio ha certamente conosciuto gli Apostoli – ma noi non prenderemo in considerazione quei contenuti, bensì solo le motivazioni che egli adduce per spiegare la felicità che gli dona la prospettiva del martirio.

Per capirle sarà bene ricordare quanto già gli altri cristiani avevano posto in evidenza parlando del loro rapporto con Dio. Al pagano Cecilio, che abbiamo incontrato nell’opera di Minucio Felice, Ottavio aveva rivelato che i sacrifici più graditi a Dio sono “un animo buono, una mente pure, un sentimento immacolato”. Negli Atti di Filea il prefetto Culciano chiede al martire: “Di quali sacrifici si diletta il tuo Dio?” Filea risponde: “Di un cuore pure, di sentimenti sinceri e dei sacrifici di parole vere si diletta Iddio”.

Ecco, non si comprendono i martiri cristiani se non si afferra la dimensione interiore del loro gesto ultimo. Proprio perché essi hanno incontrato Dio nell’intimità e nella sincerità del loro cuore, sono in grado di dare di quell’incontro una testimonianza vera. La purezza e la pienezza della loro gioia è legata alla purezza e alla radicalità di quell’incontro: essendosi dati a Dio nella sincerità e nella totalità del loro cuore, tutto ciò che può accadere al loro corpo è parte complementare, non unica né primaria, della loro donazione. Si spiegano così le forti espressioni di Ignazio di Antiochia nella sua lettera ai Romani, quando dice di essere “frumento di Dio, macinato dai denti delle belve”. Quel che egli desidera è solo il compimento di un’offerta interiore già fatta e non è certamente l’espressione di un gusto sadico di morte. […]

[Immagine tratta da: http://www.reginamundi.info/padridellachiesa/ignazioantiochia.asp]

Prossimi incontri

In programma vari incontri ed uscite.

INCONTRI
23 febbraio (h 19): incontro sull’amore
25 febbraio (h 19): incontro di riflessione sulla carità
27 febbrario (h 16.30): testimonianze
13 marzo (h 16.30): Lettera a Diogneto (con Paolo Schiavo)
20 marzo (h 19): Incontro tra poesia e musica

17 aprile (h 16): incontro sui disturbi alimentari

VISITE:

6 marzo: Santa Scolastica (rivolgersi alla Sig.ra Loredana)

Inoltre: Villa dei Quintili, Museo delle Carrozze …

Un anno da …tigre

Il capodanno cinese varia ogni anno, in base alle fasi della luna, e quest’anno cade oggi, 14 febbraio.

Sono previsti festeggiamenti con cortei, esibizioni delle scuole di arti marziali, letture, assaggi di piatti tipici anche a Roma, in particolare al Pigneto, per il nuovo anno dedicato alla Tigre, animale feroce dalle nobili qualità. Ulteriori manifestazioni sono previste a Piazza Vittorio per il prossimo fine-settimana.

[Immagine tratta da http://i96.photobucket.com/albums/l193/Hakashamut/tiger.jpg]

Carnevale in allegria

Un pomeriggio di grande vivacità e divertimento per la festa di Carnevale in sala Polivalente!

Forse non tutti sono consapevoli che quella che ormai sembra una tradizione (anche piuttosto appannata e banalizzata) ha origini antiche. Il Carnevale (dal latino carnem levare, togliere la carne) precede la Quaresima.

Scrive Bachtin: “I divertimenti di tipo carnevalesco e le azioni o riti comici ad essi collegati, avevano un ruolo enorme nella vita dell’uomo del Medioevo. Oltre al carnevale propriamente detto, con tutte le sue azioni e processioni complicate che occupavano per giorni interi le piazze e le strade, si celebrava la «festa dei folli» (festa stultorum) e la «festa dell’asino»; ed esisteva anche uno speciale «riso pasquale» (risus paschalis) libero, consacrato dalla tradizione.”     (Michail Bachtin, L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale, 3.ed., Torino, Einaudi, 1982, p. 7)

Per chi è a caccia di informazioni, suggerimenti, ricette carnevalesche segnaliamo http://www.filastrocche.it/carnevale/carnevale.asp . Buona navigazione!

[L’immagine qui pubblicata è tratta da http://www.lamiaumbria.it/carnevale_in_umbria.asp]