Non una novità quella che stiamo per descrivere, ma una recente donazione che abbiamo accolto volentieri: L’ultima estate (Fazi, 2009) di Cesarina Vighy è un romanzo fortemente autobiografico.
L’autrice, affetta da SLA, all’età di 72 anni scrisse L’ultima estate, che divenne subito un caso letterario vincendo il Premio Campiello Opera Prima e qualificandosi nella cinquina del Premio Strega. L’opera ha avuto un grande successo in Italia e all’estero, diventando una forte testimonianza di reazione al dolore.
La protagonista Zeta, malata grave, dice: «Camminare eretti e parlare, due facoltà che hanno fatto della scimmia un uomo: io le sto perdendo entrambe. Restano l’inutile pollice sovrapponibile e l’insopportabile coscienza di me». La difficile quotidianità, in cui anche gesti semplici comportano una fatica estenuante, è alleviata dalla compagnia della gatta. Una testimonianza forte di come una vita, che pure si avvicina al termine, possa essere vissuta appieno e risultare bella.