Passaggio di consegne tra don Giuseppe e don Gilberto alla presenza del Card. Camillo Ruini oggi a S.Ignazio. La Sala Polivalente ha accolto il folto pubblico dei collaboratori, impegnati a vario titolo nelle attività pastorali, sociali e culturali, convenuti per partecipare al simbolico passaggio di testimone. Don Giuseppe ha illustrato a Mons. Ruini le direttrici – liturgia, catechesi, carità – lungo le quali si sono articolati impegno, servizi e attività della Parrocchia e ha tracciato, anche con alcune cifre, il profilo di una Parrocchia vivace: da matrimoni e battesimi alla cura degli ammalati, dall’attività dei vari gruppi (post-cresima, adulti ecc.) alla Caritas, al Gruppo Alcolisti Anonimi, il Ballo, la Banda ecc., un lungo percorso tracciato da 22 anni in qua, sul solco avviato da don Giovanni Scorza ben 55 anni fa, quando è nata la Parrocchia. Un’eredità importante e impegnativa, che è stato possibile costruire insieme, come ha sottolineato don Giuseppe, con l’impegno di tutti, così come soltanto insieme, con la bellezza dello stare insieme, ha detto il neo-parroco don Gilberto, sarà possibile portare avanti e sviluppare ulteriormente.
Il Cardinal Vicario Ruini ha mostrato interesse e apprezzamento per la vitalità e la vivacità della Parrocchia, sottolineando la necessità della corresponsabilità di tutti i parrocchiani nel testimoniare la fede e la consapevolezza cristiana con spirito missionario, soprattutto in un momento di grande crisi (della famiglia, delle vocazioni ecc.). In particolare, soprattutto pensando ai ragazzi, l’azione importante dei catechisti deve essere informata alla pazienza (carità) e perseveranza, e avere contenuti della fede significativi, che sappiano parlare ai giovani e in grado di costituire un punto di riferimento forte. Gli abbandoni, le contestazioni non devono spaventare: sono fenomeni fisiologici (e molto spesso montati dai media), mentre, sul versante del nuovo e mutevole tessuto sociale, sempre più multiculturale, serve alla comunità cristiana una serena maturità che, nel rispetto dell’altrui, non smarrisca il senso della propria identità.