Il treno dei bambini (Einaudi, 2019) di Viola Ardone è un romanzo che, attraverso la storia emblematica di Amerigo, bambino napoletano che affronta il viaggio verso il Nord, narra la vicenda dei “treni dei bambini” o “treni della felicità”, l’iniziativa di solidarietà, avviata nel 1945 dal Partito comunista e dall’Unione Donne Italiane (UDI) e altre organizzazioni, per dare un po’ di sollievo ai bambini meridionali che più avevano sofferto a causa della guerra.
Ecco un romanzo storico ambientato nella Firenze del 1478, quando Giuliano de’ Medici viene accoltellato e Lorenzo scatena una lunga e sanguinosa vendetta: Cospirazione Medici (Newton Compton, 2019) di Barbara Frale.
Non una novità, ma un apprezzato dono che arricchisce la sezione delle opere di una scrittrice tanto amata, è il romanzo La lunga attesa dell’angelo (Rizzoli, 2008) di Melania G. Mazzucco.
Si tratta di un romanzo storico che catapulta il lettore nella Venezia di fine Cinquecento, sotto la minaccia dei Turchi e della peste, ma anche dalla vivace vita commerciale e artistica. Qui si dipana la storia del pittore Jacomo Robusti, più conosciuto come il Tintoretto, della sua ingombrante e tumultuosa famiglia, della sua amatissima figlia illegittima Marietta (detta Tintoretta), donna libera e artista.
Babele (Feltrinelli, 2021) di Kenah Cusanit è un romanzo storico che ruota attorno alla figura dell’architetto e archeologo tedesco Robert Koldewey (1855-1925), realmente esistito, esperto di assirologia, a cui si deve l’impresa titanica di riportare alla luce Babilonia. Le vicende sono ambientate poco lontano da Baghdad, nel 1913, alla vigilia dello scoppio del primo conflitto mondiale: l’evolversi drammatico degli eventi rende quanto più urgente portare a termine la missione archeologica.
Non esattamente una novità vera e propria, ma una recente acquisizione che farà contenti gli appassionati del romanzo storico ambientato ai tempi dell’impero romano: Viriato nemico di Roma (Cavallo di ferro, 2007) di Joào Aguiar.
Molte opere devono il proprio successo al sapiente lavoro oscuro e scarsamente riconosciuto dell'”editor”, che trasforma il testo di un autore in una forma che può essere recepita dal lettore in modo più efficace. La fortuna de “I promessi sposi” del sommo Alessandro Manzoni, nell’edizione illustrata che abbiamo un po’ tutti conosciuto, si deve a Emilia Luti, bambinaia e aiuto bibliotecaria a Firenze, al Gabinetto Vieusseux, che si trasferisce a Milano su sollecitazione di Massimo D’Azeglio in casa Manzoni. Qui le sue doti di fine “editor” emergono immediatamente e si esprimono nella radicale revisione del testo che prenderà la forma conosciuta.
Emanuela Fontana, insegnante e giornalista, ripercorre la vita dell’editor segreta di Alessandro Manzoni ne La correttrice (Mondadori, 2023).
Il romanzo La ragazza dell’atelier Rosen (Giunti, 2022) di Anne Jacobs proietta il lettore/la lettrice ai tempi di Guglielmo II d’Assia, Principe Elettore d’Assia. A Kassel, nel 1830 l’atelier Rosen, dove tre generazioni di donne – Elise, sua mamma e sua nonna – creano cappelli artigianali, attira un numero crescente di clienti e diventa il crocevia di relazioni, amicizie, passioni.
Sul “leggio delle novità” troviamo un avvincente romanzo tra il giallo e lo storico. Si tratta de Il terzo relitto (Salani, 2017) di Barbara Bellomo. La protagonista è una giovane e preparatissima archeologa siciliana, Isabella De Clio, che abbiamo già conosciuto ne La ladra di ricordi, affetta da cleptomania che la porta ad appropriarsi di oggetti che le richiamano dei ricordi. Isabella, che vuole mettere ordine nella sua vita (anche sentimentale), si imbatte nella copia (inedita) di un manoscritto perduto, proveniente da El Zahra, in Tunisia, scritto nel primo secolo avanti Cristo, che fornisce una versione diversa della battaglia delle Lipari, combattuta da Cornelio Scipione nel 260 a.C., nel corso della Prima guerra punica, e descrive tre relitti affondati misteriosamente nelle acque delle Eolie per difendere un prezioso carico. Isabella, incuriosita, cerca cosa sia stato già riportato alla luce e trova che due delle imbarcazioni romane sono state ritrovate, anni prima, da un noto ricercatore, esperto in immersioni, Paul Anderson, e dal suo collega Luca Tridente. Ma nulla si sa del carico delle navi. Che il manoscritto non sia affidabile? Che il tempo e il mare abbiano distrutto tutto? Mentre la giovane è intenta a ricostruire le dinamiche storiche, un’altra verità torna a galla: durante la campagna di recupero dei relitti, una sub esperta, Carla Sollini, ha perso la vita in circostanze misteriose. Ed ecco che quella che è iniziata come una ricerca da tavolino, si trasforma per lei in una vera avventura, piena di insidie e pericoli, che la metterà a contatto con uomini privi di scrupoli e la porterà nel mare delle Eolie alla ricerca del terzo relitto e dell’assassino di Carla.
La ladra di ricordi (Salani, 2016) di Barbara Bellomo: ecco l’esordio delle imprese della giovane e brillante archeologa siciliana Isabella De Clio, protagonista – con altri due investigatori, il commissario Mauro Caccia e il professore di museologia Giacomo Nardi – di una vicenda in cui si intrecciano vicende dell’antichità e della contemporaneità: un omicidio di una signora anziana dalla vita cristallina, i grandi protagonisti dell’età repubblicana (Cesare, Lepido, Cicerone, Marco Antonio, la crudele moglie Fulvia e la piccola Clodia), intrighi politici antichi e nuovi, baronie universitarie e violenze domestiche (che alcuni ragazzi di oggi si trovano dolorsamente ad affrontare nel loro percorso di crescita verso l’età adulta).
Agli appassionati del genere consigliamo di leggere anche Il terzo relitto.
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